La città di Tolentino ha recentemente detto addio a due figure insostituibili, Antonietta Parrucci e Nazzareno Bordi, che hanno lasciato un vuoto profondo nell’oratorio Don Bosco della Parrocchia SS. Crocifisso. Entrambi, con la loro presenza silenziosa ma instancabile, hanno avuto un impatto significativo sulla comunità e in particolare sulle vite di molti giovani che hanno frequentato l’oratorio. Antonietta e Nazzareno sono stati molto più che semplici collaboratori, rappresentavano veri pilastri su cui poggiava la vivacità e l’anima del luogo, capaci di trasmettere valori duraturi.
antonietta parrucci: un faro di saggezza e compassione
Antonietta Parrucci non era solamente una figura presente nell’oratorio; era piuttosto l’anima stessa del luogo, incarnando lo spirito salesiano in ogni suo gesto. La sua presenza stabile e discreta, sempre accompagnata dal sorriso e dalla parola giusta, ha rappresentato un punto di riferimento indiscusso per chiunque avesse bisogno di una guida. L’educazione, per Antonietta, era arte del cuore, riflettendo gli insegnamenti di Don Bosco a cui era profondamente legata.
La vita di Antonietta è stata dedicata ad arricchire quella degli altri, con momenti indimenticabili come le escursioni a Casali e al Monte Bove, attività che non si limitavano al divertimento ma erano vere e proprie esperienze formative. Questi momenti, alternati a ore di gioco e riflessioni profonde, costruivano ponti di gioia e apprendimento tra i giovani. Antonietta riusciva a rimanere sempre nell’ombra, curando però nei dettagli ogni attività che intraprendeva, ponendo al centro delle sue iniziative l’accoglienza, l’ascolto e il sostegno.
Le sue azioni quotidiane, dettate da una dedizione incondizionata, hanno lasciato un’impronta che i membri dell’oratorio ricordano con affetto e gratitudine. Ogni ricordo, che si tratti di una risata condivisa o di un momento di confronto, è oggi un tassello di un mosaico di insegnamenti e affetto che lei ha disseminato nella comunità. Il suo retaggio continua a vivere attraverso gli insegnamenti perpetuati da coloro che hanno avuto la fortuna di percorrere un tratto di strada al suo fianco.
nazzareno bordi: l’anima creativa dell’oratorio
Nazzareno Bordi rappresentava l’altra metà di questo straordinario duo, portando luce e creatività attraverso il suo impegno nell’arte e nel teatro. Era lui a incarnare l’anima artistica dell’oratorio Don Bosco, grazie alla sua passione per il teatro che ha saputo ispirare molti giovani e adulti.
Attore, regista e fondatore della Filodrammatica dell’oratorio, Nazzareno concepiva il teatro non solo come una forma di intrattenimento, ma come una scuola di vita dove le capacità espressive, la collaborazione e l’impegno venivano apprese e coltivate. Ogni performance era un’opportunità per insegnare, attraverso l’arte, il valore della determinazione e la bellezza dell’unione. Grazie a lui, chi saliva su quel palcoscenico trovava non solo una scena da calcati ma una famiglia con cui condividere sogni e aspirazioni.
La sua ironia gentile e la generosa disponibilità non passavano inosservate, e chiunque avesse a che fare con lui non poteva far altro che apprezzare il suo spirito positivo e coinvolgente. Nazzareno aveva l’abilità di accendere passioni latenti e di accompagnare con dedizione i progressi dei giovani artisti, facendoli sentire protagonisti di qualcosa di grande.
Le sue lezioni d’arte e vita hanno inciso profondamente nel cuore dei ragazzi e degli adulti che lo hanno seguito, dando un senso d’appartenenza e spronando i più timidi a tirar fuori il proprio talento nascosto. Le sue opere, che influenzavano e univano la comunità, continuano a essere fonte di ispirazione mentre la città di Tolentino serba un grato ricordo del suo inconfondibile contributo.
l’eredità perenne di due figure indimenticabili
Antonietta Parrucci e Nazzareno Bordi, pur non cercando mai riconoscimenti o lodi pubbliche, hanno lasciato un’eredità preziosa tangibile nei piccoli, grandi gesti quotidiani che hanno caratterizzato la loro vita. La loro presenza nell’oratorio Don Bosco non si fermava al nome di una partecipazione fisica, ma si estendeva a uno spirito costante e benefico che ha saputo echeggiare nel cuore della comunità.
I ricordi che legano Antonietta e Nazzareno a Tolentino continuano a rimanere vividi, alimentati dall’amore e dalla gratitudine delle generazioni di giovani che hanno trovato nell’oratorio una seconda casa. Le loro vite, intrecciate con quella dell’oratorio, raccontano una storia di dedizione, passione e altruismo che continua a ispirare e guidare i passi di chi, oggi, ne segue l’esempio.
La comunità li ricorda come due colonne portanti, capaci di seminare bene e lasciare un segno indelebile nel percorso esistenziale di tante persone. Le generazioni future, tramandando le loro storie, perpetueranno un patrimonio di valori e insegnamenti che Antonietta e Nazzareno hanno generosamente donato, mantenendo viva la memoria di due esistenze straordinarie.