Certe piante non vanno d’accordo col rosmarino. Non è solo questione d’acqua o di sole. C’è qualcosa di più, qualcosa che succede sotto terra.
Il rosmarino ha un carattere tutto suo. Ama il sole pieno, la terra asciutta, l’aria che gira. Non tollera i compromessi. Proprio per questo, non è sempre facile trovargli dei vicini. In apparenza innocuo, può rivelarsi un compagno poco ospitale, specie per certe piante aromatiche.
C’è chi prova a metterlo vicino a tutto, ma poi si chiede perché alcune erbe sembrano sparire piano piano. Non sempre è colpa del caldo o di chi si dimentica di innaffiare. Spesso il problema è nella convivenza. Radici che si scontrano, stili di vita troppo diversi. Basta poco per far saltare l’equilibrio.
Rosmarino: cosa non piantargli vicino
Una delle cose da tenere a mente è che il rosmarino non ama la troppa umidità. Se piantato accanto a piante come basilico o coriandolo, che hanno bisogno di molta acqua, finisce per soffrire. E loro pure. Il terreno resta troppo bagnato per lui, le sue radici iniziano a marcire. Loro invece si ritrovano a lottare per il nutrimento, magari limitate da sostanze che il rosmarino rilascia nel terreno.
C’è anche chi lo mette accanto alla salvia. A volte va bene, ma se sono nello stesso vaso può essere un disastro. Entrambe hanno radici profonde, si disturbano a vicenda. Meglio separarle, lasciando un po’ di spazio tra l’una e l’altra.
Quando il rosmarino gioca sporco
Si parla poco dell’allelopatia, ma fa la differenza. È quel comportamento che alcune piante hanno, di rilasciare nel terreno sostanze chimiche che bloccano la crescita delle altre. Il rosmarino lo fa. Non è velenoso, ma certe piante più sensibili ne risentono. Non si vede a occhio nudo, ma si nota col tempo: crescono meno, fanno meno foglie, sembrano stanche.
Questo non vuol dire che sia una pianta cattiva. Ha semplicemente un modo tutto suo di difendersi e prosperare. In natura funziona così.
Non tutto però è da evitare. Ci sono piante che convivono bene col rosmarino. La calendula, per esempio. Ha bisogno di poco e si adatta. Anche la zinnia regge bene il confronto: terreno asciutto, sole a volontà, poca pretesa. I gerani resistono bene pure loro. In balcone, la combinazione non è male anche visivamente.
Il penstemon, meno comune ma molto decorativo, è un altro compagno possibile. Anche lui ama gli stessi ambienti. La lavanda poi è praticamente una cugina. Stesse origini mediterranee, stessa necessità di luce e drenaggio. Metterli vicini può funzionare bene.
Ma quando si parla di aromatiche, le cose si complicano. La menta, ad esempio, va per conto suo. Cresce ovunque, si allarga, soffoca le altre. Tenerla vicino al rosmarino è una pessima idea. Anche il finocchio non è un buon vicino: rilascia sostanze che disturbano le altre piante, specialmente quelle più delicate come basilico e coriandolo.
Non tutte le aromatiche vanno d’accordo tra loro. Origano e salvia, per quanto simili al rosmarino, se piantati accanto a specie che amano l’umido – tipo prezzemolo o erba cipollina – finiscono per soffrire. Una delle due si adatterà male, spesso a discapito della qualità.
In questi casi, separare è meglio che tentare la coabitazione forzata. Non tutto deve convivere nello stesso vaso.